APRILIA :Seminario Acque minerali: l’altra faccia della privatizzazione

 

Seminario Acque minerali: l’altra faccia della
privatizzazione

Il seminario è stato introdotto da una relazione su i cambiamenti climatici in
corso per dimostrare l’importanza della conservazione della risorsa. Questi
sono dovuti all’aumento della temperatura del pianeta e al CO2 i cui effetti li
vediamo gia: grandi alluvioni, desertificazione e situazioni di siccità. Ma la
rapidità con cui avvengono non permette di prevedere fino in fondo le
conseguenze a cui andremo incontro. Il seminario e proseguito poi con una
relazione sulle multinazionali dell’imbottigliamento nel mondo.

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Seminario Acque minerali.doc

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FOTO DEL FORUM DI APRILIA

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CONCERTO PER ALDO BIANZINO 5 DICEMBRE 2008

concerto per Aldo

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SI ALLE ENERGIE RINNOVABILI, NO ALL’EOLICO INDUSTRIALE

Colfiorito il 23 novembreColfiorito il 23 novembre

 

SI ALLE ENERGIE
RINNOVABILI, NO ALL’EOLICO INDUSTRIALE

Si è svolta con una assemblea partecipativa ed un’escursione a Monte Tolagna,
tra Colfiorito e Monte Cavallo, l’iniziativa ambientalista interregionale
promossa per domenica 23 novembre dalle associazioni e comitati che si battono
per la tutela dell’Appennino Umbro-Marchigiano e  la salvaguardia del
paesaggio, della biodiversità, , dei Beni Comuni (Acqua, Aria, Suolo), e
Immateriali delle popolazioni residenti.
Assenza totale di vento, sole e un po’ di neve hanno accompagnato i passi degli
oltre 100 partecipanti(famiglie con bambini al seguito, escursionisti più o
meno attempati, attivisti, volontari e “semplici” cittadini dei paesi montani),
verso il Presidio Tenda Gialla di Mountain Wilderness, proprio sotto uno degli
anemometri ben visibili dalla piana di Colfiorito. Tra prati e boschi di
faggio, passando da anemometri ad anemometro, uno per ogni cima dei monti che
abbracciano l’area SIC e delimitano l’alta Val di Chienti, si e’ raggiunta la
vetta per godere uno spettacolo a 360° sui Sibillini innevati e l’intera
dorsale appenninica.
Luoghi da sempre vocati alla pastorizia, all’allevamento e alla silvicoltura, e
che rappresentano una piccola ma preziosa fonte di reddito derivante
dall’escursionismo ambientale, dal turismo e dalla vendita dei prodotti locali,
oggi rischiano di essere devastati per sempre da un folle e velleitario
progetto di industrializzazione della montagna che non porterà alcun beneficio
reale ai residenti, come dimostrano i recenti casi di impianti eolici
installati in Abruzzo, Toscana e Puglia.

Presenza ‘importanti’ e
testimonianze di altissimo livello nazionale al momento assembleare alla Casa
del Parco di Colfiorito: Fabio Valentini segretario nazionale di Mountain
Wilderness Italia, Stefano Allavena Presidente dell’associazione Altura e LIPU
Abruzzo, Carlo Alberto Graziani, gia’ Presidente del Parco Nazionale dei Monti
Sibillini. Per le Marche e’ intervenuto il Prof. David Fiacchini (CAI CR TAM) e
per l’Umbria la dott.ssa Cristina Garofalo (Mountain Wilderness Umbria,
Comitato Don Chisciotte). Importantissima la presenza e gli interventi degli
abitanti di Serravalle e Monte Cavallo fortemente avversi e preoccupati
dell’inutile scempio delle loro terre. Da tutti gli interventi e’ emersa come
prioritaria la volonta’ di lottare ad oltranza per la difesa dell’Appennino e
del Bene Comune Ambiente, cosi’ come e’ stata ribadita la lotta ad oltranza per
fare di esso un’area Bioregionale.
Nelle prossime settimane le associazioni da sempre impegnate nella difesa di
“valori diffusi” come acqua, suolo e aria continueranno la campagna informativa
sulle energie rinnovabili dedicata alle popolazioni locali, focalizzando
l’attenzione anche sugli oltre 50 milioni di euro di investimenti relativi al faraonico,
quanto inutile progetto di eolico industriale voluto prevaricante la volonta’
democratica e decisionale delle popolazioni, e pervicacemente sostenuto da uno
strumentale, utilitaristico e scellerato connubio tra alcune istituzioni
territoriali e ‘industriali del vento’.

Le Associazioni:
CR TAM CAI Marche – CAI Sezione Terni – Comitato Nazionale del Paesaggio –
Mountain Wilderness Italia – Mountain– Federazione Nazionale Pro Natura – Pro
Natura Marche – ALTURA – Comitato Don Chisciotte Terni – Lista Acqua Pubblica e
Forum umbro dei Movimenti per i Beni Comuni – Italia Nostra Consigli Regionali
Marche e Umbria – LIPU sezioni regionali Abruzzo e Umbria – LIPU Pesaro –
Comitato No Tubo

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APRILIA: 2°FORUM NAZIONALE ACQUA PUBBLICA

APRILIA (RM)

22-23 NOVEMBRE

2°FORUM NAZIONALE DEI MOVIMENTI PER LA RIPUBBLICIZZAZIONE DELL’ACQUA 

 

 LEGGI IL PROGRAMMA DOVE IL COMITATO UMBRA ACQUA PUBBLICA CURA L’ORGANIZZAZIONE DEL SEMINARIO :

"ACQUA MINERALI: L’ALTRA FACCIA DELLA PRIVATIZZAZIONE"

Programma Aprilia il 22 e 23 novembre.doc

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PRESIDIO COLFIORITO DEL 23 NOVEMBRE

 

 Presidio Interregionale Ambientalista a COLFIORITO

 Domenica 23 novembre 2008 ore 9,30 

NO ALL’EOLICO INDUSTRIALE!

In difesa dell’Appennino Umbro-Marchigiano,
del paesaggio e della Palude di Colfiorito

 

                                                         locandina Colfiorito.pdf

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Conferenza stampa 12/11/2008 del Forum Umbro dei Movimenti in Lotta per i Beni Comuni

 

 

 Conferenza stampa
del Forum Umbro dei Movimenti in Lotta per i Beni Comuni

 

 Umbriambiente:
passerella pubblicitaria dell´assessore Bottini

 

 Ha avuto inizio la
terza edizione di Umbriambiente, manifestazione nel

 corso della quale
la Regione Umbria, in persona dell´assessore

 all´ambiente
Lamberto Bottini, vuole accreditarsi a livello nazionale

 e non solo, quale
soggetto all´avanguardia nella difesa dell´ambiente

 e nella promozione
di uno sviluppo regionale sostenibile. In realtà le

 cose non stanno
proprio così. Abbiamo assistito da anni ad uno

 sviluppo della
realtà regionale improntato esclusivamente sulla

 cementificazione e
sulla proliferazione di costruzioni a fini

 abitativi e
produttivi autorizzate e realizzate in dispregio di

 qualsiasi
attenzione per il territorio e per il paesaggio. La presenza

 inoltre di tante
cave estrattive non ha certo giovato alla tutela del

 paesaggio. Le
politiche di gestione del territorio si muovono in

 totale contrasto e
dispregio delle continue asserzioni di voler

 promuovere la vera
ed unica risorsa della nostra regione: la risorsa

 turistica che
trova ragione nella ricchezza 
naturalistica e storico/

 culturale di
quell´Umbria verde che richiama all´immaginario

 collettivo luoghi
incontaminati e felici. La nascita di tanti Comitati

 spontanei di
cittadini che si oppongono a iniziative che sono in

 contrasto con la
difesa e la tutela del territorio e dei beni primari

 che dovrebbero
essere a disposizione di tutti, confermano che la

 situazione
ambientale è critica e in alcuni casi disastrosa. In

 particolare ci
preme evidenziare lo stato qualitativo e quantitativo

 della risorsa
acqua. Qualitativo in relazione allo stato dei fiumi,

 dei corsi d´acqua
e delle falde sotterranee. Non c´è nella nostra

 regione un corso
d´acqua in cui è possibile immergersi senza rischiare

 serie malattie. Le
falde in molte località sono compromesse per

 decenni basti
ricordare la zona di Gubbio dove una lavanderia

 industriale ha
scaricato per anni inquinando una larga fascia del

 sottosuolo. In
zone come Marsciano, Bettona, Castiglione del Lago,

 Todi, Montefalco
la presenza di grandi allevamenti zootecnici a

 carattere
industriale ha compromesso corsi d´acqua e falde utilizzando

 come sistema di
smaltimento il continuo sversamento nei fiumi e la

 pratica scellerata
della fertirrigazione che altro non è che la

 copertura per
scarichi abusivi. Quantitativo evidenziato dallo stato

 comatoso del Lago
Trasimeno ancor oggi carente di un serio progetto di

 salvaguardia. Solo
pochi anni fa nessuno avrebbe immaginato che la

 popolazione
dell´Umbria sarebbe diventata la più forte consumatrice di

 acque minerali. La
privatizzazione selvaggia della risorsa acqua

 rappresenta un duro
colpo ai già disastrati bilanci familiari. Per

 questi motivi i
Comitati che in varie parti della Regione lottano

 contro questo
stato di cose hanno convocato una conferenza stampa per

 mercoledì 12
novembre alle ore 11,30 presso la Sala della Giunta della

 Provincia di
Perugia in Piazza Italia per illustrare iniziative

 alternative alla
passerella pubblicitaria autoreferenziata promossa

 dall´assessore
Bottini ad esclusivo vantaggio della propria immagine

 che nulla ha che
vedere con la tutela ambientale.

 

 Comitato Popolare
per l´Ambiente di Bettona

 

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L’ACQUA NON SI TOCCA! NEANCHE A CASTELVISCARDI!

                                                      

               CAVA CASTELVISCARDO (ORVIETO)          L’ACQUA NON SI
TOCCA!

 

  Sull’Alfina
si dissotterra l’ascia di guerra. Dopo le trascorse vicende della cava di
basalto che si voleva fare alle porte di Benano, oggi si ripresenta il problema
alle porte di Castelviscardo.

         Non si
tratta però di una piccola cava di argilla, matrice di  quel cotto che ha reso famoso Castelviscardo
nel mondo, bensì di una enorme cava di basalto che negli anni potrà raggiungere
l’estensione di trenta ettari.

         Un nuovo comitato interregionale (fra
Umbria e Lazio) si è quindi costituito per opporsi a questa sciagurata
eventualità. Com’è noto la Piana dell’Alfina non è solo un’area di grandissimo
pregio paesaggistico e ambientale che incanta chi la percorre, è anche la più
importante riserva idrica della Provincia di Terni e la seconda, per quantità
d’acqua in grado di erogare, di tutta l’Umbria. Fra la pioggia che l’alimenta e
l’acqua che vi scorre in profondità c’è uno strato di lava (basalto) che
protegge, raccoglie e filtra l’acqua piovana: un vero dono della natura. Un dono
divenuto ancora più prezioso in considerazione della scarsissima piovosità di
questo ultimo decennio. Non si comprende quindi perché non sia stato ancora
imposto, almeno in territorio umbro, un rigoroso vincolo idrogeologico che
continui a garantire alle popolazioni locali gli approvvigionamenti idrici di
acqua di buona qualità. Lo stesso Comune di Castelviscardo è stato costretto,
alcuni anni fa, ad abbandonare la sorgente delle Ficonacce, perché l’acqua non
era più potabile, per andare ad approvvigionarsi da un pozzo sulla piana
dell’Alfina.

         Il Comitato
ritiene assai rischioso consentire l’estrazione del basalto in quell’ area,
anche con i dovuti accorgimenti che dovessero essere messi in atto dai
cavatori. Senza considerare poi che una cava costituirebbe un “vulnus”
paesaggistico gravissimo che comporterebbe danni seri all’economia e
all’occupazione in tutto il comprensorio orientato, ormai da tempo, verso un
tipo di economia, poco apparente (tanto da sfuggire all’attenzione di molti,
distratti amministratori locali), ma sostanziale, legato al territorio ed in
grado di fermare per qualche giorno anche il turista più frettoloso.

         Conoscendo
la sensibilità e l’equilibrio dell’Assessorato all’Ambiente della Regione
Umbria il Comitato si aspetta una risposta che tuteli la risorsa idrica, il
paesaggio e l’ambiente dell’Alfina e, conseguentemente, quel tipo di sana
economia diffusa, faticosamente messa in essere da chi vive, lavora e vigila su
quei luoghi.

          Al termine
dell’assemblea sono stati immediatamente avviati contatti a livello
parlamentare, della Regione Umbria e della Provincia di Terni, nonché della
stampa locale e nazionale per arrivare a scongiurare l’inizio dei lavori di
scavo nell’area.

            Hanno
partecipato alla affollata assemblea cittadini dei comuni di Castel Viscardo,
Castel Giorgio e Orvieto, i consiglieri comunali Frizza e  Belcapo del Pd, Imbastoni di Sinistra
Critica, le associazioni APE, il Forum Ambiente Orvietano, il Comitato contro
le cave di Acquapendente, la Rete d’Amore per Madre Terra, il  Forum regionale dei movimenti in lotta  per i beni comuni, oltre ad esponenti della
stampa e della televisione locale.

 

COMITATO INTERREGIONALE PER LA DIFESA

 E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’ALFINA

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Geoparco UNESCO in Valnerina o sviluppo sponsorizato?

Lo strano caso
del Dottor Jekyll e Mister Hyde, ovvero come affrontare le idiosincrasie
politico-ambientali

L’antefatto: otto mesi fa il Comitato
Don Chisciotte di Terni (Mountain Wilderness Umbria, CAI Terni, Italia Nostra
Valnerina, WWF Terni), ha avviato quello che allora pareva un proficuo
confronto con la Provincia di Terni nella persona del suo Assessore all’Ambiente.
Attraverso diverse fasi, nella chiarezza dei ruoli e con reciproca volontà
collaborativa, si era giunti a definire l’importanza di un’iniziativa
congiunta, propositiva e portatrice di nuovi contenuti per la salvaguardia
della Valnerina e della dorsale appenninica.

In concomitanza, su un altro e ben più facile
tavolo di trattative, il Comitato incontrava il Parco Nazionale dei Monti
Sibillini per esplorare e dibattere la possibilità di ampliare l’area di
protezione con l’istituzione di un Geoparco UNESCO in Valnerina. Sullo
sfondo ideale della bioregione si intendeva proporre alle Istituzioni
un’ipotesi alternativa alle rigide divisioni burocratico-amministrative, che
andasse ad individuare e dare priorità ad unità ecosistemiche omogenee che
travalichino province e regioni. La tutela di un’area più vasta, al di là della
connotazione che potrebbe assumere, era indirizzata al non dover più rincorrere
gli attacchi concentrici a questo patrimonio naturale: cave, eolico, prelievi
indiscriminati dai fiumi, gasdotti, discariche…

Date queste premesse di totale
disponibilità al confronto, il Comitato elaborò il programma di una giornata di
studio dal titolo: “Piani paesaggistici e biodiversità: la salvaguardia della
Valnerina e dell’Appennino umbro-marchigiano”. Dopo vari passaggi tecnici e di
nuovo politici con l’assessore -che indicò i referenti istituzionali per
l’organizzazione dell’evento-, si cominciò a contattare i vari relatori di
livello nazionale e locale definendo con essi i titoli degli interventi. Si
fissarono sale chiedendo altri patrocini per dare il senso che una volta tanto
non ci si ‘parlava addosso’; dato che le nostre associazioni risultano
‘scomode’, nessuno (neppure RAI Regione) pubblica e diffonde nostri comunicati,
tanto meno la Regione partecipa o confronta con noi linee di indirizzo o piani
che riguardino i Beni Comuni e l’Ambiente in generale.

In breve: arrivati al momento di
individuare i fondi, trovata la linea di finanziamento nei residui dell’Agenda
21 (le singole associazioni erano già concordi nell’autofinanziamento pur di
mantenere l’importante confronto con le Istituzioni), il colpo di scena:
l’assessore si accorge (o gli insinua il dubbio qualcuno non invitato?), che
questo taglio è “troppo spinto e protezionista” (sic!), che un convegno in cui
si parla di queste cose “non è di competenza dell’Assessorato all’Ambiente”, e
che non possiamo più contare sulla loro partnership istituzionale.

Estremamente collaborativo e
magnanimo
, però, ci offre un’alternativa: ha già un altro convegno pronto
nel cassetto che scimmiotta malamente il nostro e ribalta i termini puntando
sullo ‘sviluppo’ della Valnerina (nel suo immaginario in ciò è compreso anche
l’inserimento di ‘piccole industrie’), da realizzare con il contributo ed in
partnership (direi a nome e per conto) con Endesa Italia. Questo novello
mecenate, per chi non lo sapesse,
è lo stesso che va piazzando il mini
idroelettrico in ogni corso d’acqua che sia ancora degno di questo nome e che
va mettendo indiscriminatamente le pale eoliche pure sui cappellini dei
bambini.

Con estrema bonarietà la definirei
‘crisi bipolare acuta’: mentre da un lato la Provincia si rimangia la parola
data, dall’altra pochi giorni dopo arriva il richiesto Patrocinio del Comune di
Terni che, molto più attento e sensibile (almeno in alcuni suoi importanti
rappresentanti che furono i primi a richiedere la tutela UNESCO per la
Valnerina e la Cascata delle Marmore), evidentemente non ritiene così
pericoloso esporsi al fianco degli ambientalisti in un confronto serio, alto e
qualificato su quella che ormai definirei “speranza di vita” della nostra terra
e delle nostre montagne.

La querelle assume oggi i connotati più
vasti di ‘come’ possiamo e dobbiamo avvicinarci per dialogare con Istituzioni
che predicano una governance multilivello e poi, nei fatti, si
trincerano dietro logiche di potere il cui accesso è consentito solo alle sigle
ambientaliste che a tali logiche sono funzionali e conniventi. Ho difeso a
lungo, spesso contro corrente, all’interno del Forum Regionale ed in altre sedi
la tesi che non possiamo continuare ad avvitarci in celebrazioni ed eventi
autoreferenziali. Sono importanti per una nostra crescita comune, per lo
scambio delle opinioni e delle conoscenze, per far fronte comune e condividere
strategie, passione, impegno, amicizia, ma non possiamo non trovare una
modalità di rapporto con chi gestisce il nostro territorio, le nostre montagne,
i nostri fiumi; anche se spesso sono quegli stessi che le svendono e le offrono
alle multinazionali che pagano il prezzo migliore, che imbrigliano le sorgenti
ed ingabbiano il vento delle cime, purtroppo sono anche quelli che legiferano,
e seppure un solo amministratore stesse dalla nostra parte, ascoltasse le
nostre ragioni (e rari casi si manifestano), è fondamentale ascoltarlo e
gettare un ponte che ci consenta di essere riconosciuti e riconoscibili ed
essere presenti ai tavoli di partecipazione in cui si progettano piani
paesaggistici o smaltimento dei rifiuti.

Ciò non vuol dire entrare nella stanza
dei bottoni o farsi assimilare, omologare, ma assumere il ruolo che ci spetta
come portatori di interessi diffusi. Non dobbiamo rinunciare ai nostri principi
nemmeno se dovessero condurci alle barricate, ai presidi, all’opposizione dura
e pura, ma dobbiamo poter incidere sulle scelte per la comunità. Non ci
lasceremo tener fuori dalla porta, per venir chiamati solo a giochi fatti.

All’interno del Forum dei
Beni Comuni abbiamo competenze, energie, professionalità e strumenti per poter
partecipare ai tavoli di concertazione ed incidere sulle scelte politiche
territoriali, non possiamo andare avanti solo facendo controprogetti o esposti
e ricorsi al TAR (viste anche le deboli risorse finanziare a nostra
disposizione…). L’Umbria è (non vorremmo mai dire ‘era’) una terra ricca di
risorse naturali e con un patrimonio immateriale ricchissimo a rischio di
estinzione. Ha sempre pagato un prezzo altissimo al cosiddetto sviluppo e
all’industrializzazione per le sue acque, i suoi boschi, il suo vento: non
vogliamo che la storia si ripeta.

Maria Cristina Garofalo, Mountain Wilderness Umbria

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GUBBIO 18 OTTOBRE: “I RIFIUTI: PROBLEMA o RISORSA?”

 NUOVO PIANO REGIONALE dei RIFIUTI

  In considerazione della carenza d’informazioni  rispetto alla realtà e alle possibili
soluzioni del problema rifiuti, il Comitato per la Tutela Ambientale della
Conca Eugubina invita cittadini ed ISTITUZIONI regionali provinciali comunali
al convegno pubblico che si svolgerà a GUBBIO 
SABATO 18 OTTOBRE ALLE ORE 15
presso  il CENTRO SERVIZI S.SPIRITO.

 

“I RIFIUTI: 
PROBLEMA o RISORSA?”

 

 
Scopo del convegno è discutere e valutare il NUOVO PIANO
REGIONALE dei RIFIUTI

  • E’
    possibile evitare l’incenerimento e la conseguente diffusione di sostanze
    dannose nell’ambiente?
  • E’
    possibile evitare la saturazione delle discariche e la conseguente
    moltiplicazione dei rischi per la salute pubblica?
  • E’
    possibile creare nuove possibilità occupazionali da una diversa gestione
    dei rifiuti?

 

Relatori:

 

CARLA POLI imprenditrice
(Amministratrice delegata del “CENTRO RICICLO di VEDELAGO” Treviso): “Come trasformare e riutilizzare i rifiuti
considerati irriciclabili

 
Dott  ALESSIO CIACCI assessore all’ambiente del Comune di
Capannori (Lucca)

 “Un comune può realizzare LA STRATEGIA: “OBIETTIVO
RIFIUTI ZERO?

 
RIFIUTO CON
AFFETTO
(RCA) del collettivo: Publink
(R Bruzzecchese – M. Vantaggi – M Zanchi) che ha concepito una nuova modalità di
RIUSO. 

 

Sono stati invitati ad intervenire:

– il Sindaco del
Comune di Gubbio ORFEO GORACCI

l’Assessore
all’ambiente della Regione dell’Umbria LAMBERTO BOTTINI

– gli Assessori
all’ambiente della Provincia di Perugia S. CRISTOFANI e di Terni G. PELINI

l’Assessore
all’ambiente del Comune di Gubbio LUCIO PANFILI

 

Presiederà e modererà il convegno il Dr Giovanni Vantaggi Referente
per l’Umbria dell’Associazione Internazionale Medici per l’Ambiente
(ISDE-Italia)

 

  

Seguirà dibattito.

 

COMITATO PER LA
TUTELA AMBIENTALE DELLA CONCA EUGUBINA

 



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